Con Risposta a interpello dell’11 maggio 2021, n. 328, l’Agenzia delle Entrate chiarisce che, in assenza di una precisa disposizione di legge al riguardo, le somme rimborsate da una società ai propri dipendenti in smart working sulla base di un criterio forfetario, non supportato da elementi e parametri oggettivi, non possono essere escluse dalla determinazione del reddito di lavoro dipendente e sono, quindi, imponibili